X Giornata Nazionale della Mutualità

Roma, 9 aprile 2022 – Le Società di Mutuo Soccorso, quali Enti del Terzo Settore, hanno presentato alla decima edizione della Giornata Nazionale della Mutualità, le loro proposte progettuali e le buone pratiche in atto nei territori come contributo alla realizzazione di filiere di servizi a misura di comunità, a partire dal mantenimento il più a lungo possibile dell’autosufficienza fisica e cognitiva delle persone fino ai più complessi interventi che la cura della non-autosufficienza comporta. Leggi tutto

X GIORNATA NAZIONALE DELLA MUTUALITÀ

COMUNICATO STAMPA

Tutela dell’autosufficienza, cura della non autosufficienza e co-progettazione

Roma, 9 aprile 2022 – Le Società di Mutuo Soccorso, quali Enti del Terzo Settore, hanno presentato alla decima edizione della Giornata Nazionale della Mutualità, le loro proposte progettuali e le buone pratiche in atto nei territori come contributo alla realizzazione di filiere di servizi a misura di comunità, a partire dal mantenimento il più a lungo possibile dell’autosufficienza fisica e cognitiva delle persone fino ai più complessi interventi che la cura della non-autosufficienza comporta.

Il tema al centro della Edizione 2022 della Giornata Nazionale della Mutualità è stato, infatti, la: Tutela dell’autosufficienza, cura della non autosufficienza e co-progettazione.Le Società di Mutuo Soccorso intendono sviluppare una progettualità fondata sulla co-progettazione tra enti del Terzo settore nonché tra enti pubblici ed enti del Terzo settore -spiega Placido Putzolu Presidente della Federazione italiana della mutualità Fimiv-. Una collaborazione finalizzata al sostegno solidale e alla cura del benessere psico-fisico delle persone, non soltanto rispetto ai loro bisogni passivi, quando il declino cognitivo è avanzato e lo stato di infermità irreversibile, ma, ancor prima, intervenendo sui loro bisogni attivi, mediante “palestre per il cervello” che favoriscano l’inclusione, la socializzazione e la riduzione dello stigma della diversità”.

La proposta co-progettuale della mutualità vede la partecipazione delle Società di mutuo soccorso ad un sistema di presidi diffusi nei territori all’interno di una filiera di servizi a misura di comunità, rivolti al mantenimento il più a lungo possibile dell’autosufficienza fisica e cognitiva delle persone fino ai più complessi interventi riguardanti la non-autosufficienza.

Gli ambiti nei quali le Società di mutuo soccorso intendono orientare il proprio intervento possono riguardare, in primo luogo, la stimolazione cognitiva alternata ad attività occupazionali e ludiche per mantenere attive le capacità manuali, motorie e logiche delle persone, condotte da operatori specializzati in luoghi di socializzazione, familiari e riconosciuti dai partecipanti e dalle comunità, come lo sono le sedi delle Società di mutuo soccorso presenti nei paesi e nei quartieri urbani nella gran parte del territorio nazionale.

Altre azioni possono interessare l’ascolto, il supporto psicologico e l’orientamento per le famiglie delle persone affette da disturbi cognitivi ed essere anche rivolte alle comunità in termini di prevenzione, promozione di stili di vita attivi, informazione con riguardo a possibili reti territoriali di servizi domiciliari di accudimento e socio-sanitari complessi nonché di servizi semiresidenziali e residenziali a supporto della presa in carico nella progressione invalidante della malattia.

A ciò si aggiunge la possibilità di attivare forme di assistenza integrativa mutualistica per la copertura delle spese sostenute dai soci per prestazioni sanitarie e socio-sanitarie nonché per la fornitura o l’acquisto di presidi domotici e socio-sanitari. L’obiettivo generale è quello di incontrare sul campo i bisogni concreti delle persone, cercando soluzioni secondo logiche di prossimità, con azioni diversificate secondo necessità, facendo perno sui legami comunitari nei territori, mettendo insieme economia e cultura della socialità, dello stare bene insieme, facendo della difesa dell’ambiente naturale e umano una fonte di benessere collettivo. Tutte queste azioni possono concorrere al miglioramento dello stato psico-fisico e al prolungamento dell’autonomia domestica delle persone coinvolte, generare maggior sollievo per le famiglie e sensibilizzare le comunità di appartenenza alla rilevanza terapeutica delle attività di socializzazione.

Tra le buone pratiche mutualistiche, presentate nel corso della Giornata della Mutualità, le esperienze di Welfare di Comunità illustrate dal Coordinamento Regionale delle Società di mutuo soccorso del Piemonte e la Solidarietà dalle Società di mutuo soccorso nell’emergenza Covid-19 con le iniziative attuate dalle SMS tra marzo 2020 e giugno 2021 raccolte dalla Fimiv.

Programma Giornata Nazionale della Mutualità

La Giornata Nazionale della Mutualità è l’appuntamento annuale delle Società di Mutuo Soccorso promosso da Fimiv, Federazione Italiana della Mutualità insieme alla Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità e la Fondazione Centro per lo studio e la documentazione delle Società di mutuo soccorso Piemonte. Una occasione di incontro, di scambio di esperienze e di manifestazione pubblica del valore che la mutualità rappresenta nelle sue diverse accezioni: sociosanitaria e socioassistenziale, culturale, sociale, economica e istituzionale.

La decima edizione celebra anche una ricorrenza particolarmente significativa per le Società di mutuo soccorso: il 5 settembre 2020 sono trascorsi, infatti, 120 anni dalla costituzione della Fimiv, la Federazione Italiana della Mutualità.

 

La FIMIV, Federazione Italiana della Mutualità Integrativa Volontaria, rappresenta le Società di Mutuo Soccorso italiane che svolgono la propria attività nel campo socio sanitario, sociale e culturale a vantaggio dei propri soci. Svolge funzioni di rappresentanza delle Società di Mutuo Soccorso presso le istanze istituzionali. Aderisce alla Lega nazionale delle cooperative e mutue, all’Associazione internazionale della mutualità (AIM) e partecipa al Forum del Terzo Settore. Le Società di Mutuo Soccorso, Enti del Terzo Settore operano in ambito soci assistenziale, socio sanitario e culturale ai sensi della Legge 3818/1886, riformata dall’art. 23 del D. L. 18 ottobre 2012, n. 179, (convertito dalla Legge 221 del 17 dicembre 2012) e del Codice del Terzo Settore (Dlgs 117/2017).

Dalla mutualità al Welfare di prossimità

Nel corso degli ultimi anni le Società di Mutuo Soccorso, sia “storiche” sia “integrative sanitarie”, si sono ritrovate ad affrontare nuove sfide legate non solo ai cambiamenti e alle riforme istituzionali che le riguardano, ma anche a nuove domande su esigenze sociali e tutele sanitarie alle quali le SMS dovrebbero tentare di dare qualche risposta.  Leggi tutto

Solidarietà dalle Società di Mutuo Soccorso nell’emergenza Covid-19

La FIMIV (Federazione Italiana della Mutualità) ha promosso la raccolta delle iniziative messe in atto dalle sue associate nel corso della crisi dovuta all’emergenza Covid-19 e dei risultati conseguiti con l’intenzione di offrire una visione concreta dell’aiuto sociale ed economico prestato, nella piena solidarietà, dalle società di mutuo soccorso sia ai propri soci e assistiti che alla collettività.  Leggi tutto

X Giornata Nazionale della Mutualità

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La Giornata Nazionale della Mutualità è l’appuntamento annuale delle Società di Mutuo Soccorso promosso da Fimiv, Federazione Italiana della Mutualità insieme alla Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità e la Fondazione Centro per lo studio e la documentazione delle Società di mutuo soccorso Piemonte. Una occasione di incontro, di scambio di esperienze e di manifestazione pubblica del valore che la mutualità rappresenta nelle sue diverse accezioni: sociosanitaria e socioassistenziale, culturale, sociale, economica e istituzionale.

Tema al centro della Edizione 2022 dell’evento, che si terrà sabato 9 Aprile dalle ore 10:00 alle ore 13:30 in Videoconferenza Zoom, la “Tutela dell’autosufficienza, cura della non autosufficienza e co-progettazione”. Le relazioni ed il relativo dibattito si incentreranno sulla possibile co-progettazione tra enti del Terzo settore nonché tra Enti pubblici ed Enti del Terzo settore, con riguardo non soltanto ai bisogni passivi imposti dalla malattia ma, ancora prima, ai bisogni attivi delle persone, al loro benessere psico-fisico.

Le Società di Mutuo Soccorso, quali Enti del Terzo Settore, presenteranno le loro proposte co-progettuali e le buone pratiche in atto nei territori come contributo alla realizzazione di filiere di servizi a misura di comunità, a partire dal mantenimento il più a lungo possibile dell’autosufficienza fisica e cognitiva delle persone fino ai più complessi interventi che la cura della non-autosufficienza comporta.

Programma Giornata Nazionale della Mutualità

Di seguito il link per il collegamento alla Giornata Nazionale della Mutualità, 9 Aprile ore 10:00

https://us06web.zoom.us/j/84976704414?pwd=emNLVmFvSXhLRk9EOUNoaUlqalB1UT09

Passcode: 633077

Le Società di Mutuo Soccorso per l’assistenza agli anziani nel Secondo Pilastro integrativo

Roma, 16 marzo 2022 – Il tema della non autosufficienza pone all’attenzione soprattutto due questioni: quali sono i bisogni? quali sono le risorse? Se, come anche noi crediamo, l’individuazione dei bisogni viene prima per poi cercare le risorse necessarie per affrontarli, è altrettanto vero che i limiti oggettivi della finanza pubblica impattano sulla esigibilità di servizi e prestazioni ancorché riconosciuti come diritti.

Il Secondo Pilastro Integrativo, che il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza coinvolge nella sua proposta per l’introduzione di un Sistema Nazionale Assistenza Anziani, consente di aggiungere risorse private a quelle pubbliche e di meglio provvedere così al fabbisogno, sulla base di imprescindibili principi di equità e solidarietà ed in via esclusivamente complementare rispetto a Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEA) e Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria (LEPS) definiti.

Siamo d’accordo e vorremmo provare a mettere meglio a fuoco alcuni aspetti che riguardano specificamente le società di mutuo soccorso che, in qualità di enti del Terzo settore, operano nel Secondo Pilastro Integrativo con finalità esclusivamente assistenziali, nell’interesse generale e sulla base del principio costituzionale di sussidiarietà.

Consideriamo che lo spettro dei bisogni legati alla non autosufficienza è talmente ampio che, prima di arrivare a trattare la condizione di infermità conclamata, dobbiamo fare i conti con i bisogni attivi particolarmente delle persone anziane che, affette da patologie cognitive e/o motorie in fase iniziale o anche a scopo preventivo, necessitano di interventi di protezione dell’autosufficienza più o meno residua.

Il richiamo del legislatore nel Codice del Terzo settore al coinvolgimento degli enti del Terzo settore (ETS) da parte delle amministrazioni pubbliche attraverso la co-programmazione e co-progettazione (art. 55 Codice Terzo settore), porta a ragionare sulla costruzione di reti sociali di comunità. Un modus operandi che la Corte Costituzionale (sentenza 131/2020) ha riconosciuto legittimo in quanto “alternativo a quello del profitto e del mercato”, non basato sul rapporto sinallagmatico bensì “sulla convergenza di obiettivi e sull’aggregazione di risorse pubbliche e private per la programmazione e la progettazione, in comune, di servizi e interventi diretti a elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, secondo una sfera relazionale che si colloca al di là del mero scambio utilitaristico”.

La Corte Costituzionale, inoltre, rappresenta efficacemente il ruolo degli ETS che “spesso costituiscono sul territorio una rete capillare di vicinanza e solidarietà, sensibile in tempo reale alle esigenze che provengono dal tessuto sociale, e sono quindi in grado di mettere a disposizione dell’ente pubblico sia preziosi dati informativi (altrimenti conseguibili in tempi più lunghi e con costi organizzativi a proprio carico), sia un’importante capacità organizzativa e di intervento: ciò che produce spesso effetti positivi, sia in termini di risorse che di aumento della qualità dei servizi e delle prestazioni erogate a favore della «società del bisogno»”.

Numerosi sono i contributi degli studiosi in questa direzione, volti a sostenere la necessità che il ruolo del Terzo settore non si limiti alla mera collaborazione con il servizio pubblico bensì assuma su di sé il coinvolgimento proattivo, mediante le proprie aggregazioni sociali, entro le quali possono agire rapporti di interdipendenza tra le persone quali il sostegno e l’aiuto reciproco: “Lo scambio di esperienze, la disponibilità ad aiutarsi e la fiducia verso l’altro proprio delle reti sociali ne rappresentano il capitale sociale da attivare per promuovere il benessere della comunità” (Istituto di Management Sant’Anna e SDABocconi, Community building: logiche e strumenti di management, 4 novembre 2021).

Nel processo di costruzione di una comunità solidale che decide e agisce, la mutualità costituisce un principio ed un vincolo che ha come scopo la presa in carico globale della persona con i suoi bisogni, principalmente di salute. Lo svolgimento di attività di interesse generale, senza scopo di lucro, in forma di mutualità è riconosciuto agli enti del Terzo settore (art. 4, Codice Terzo settore).

Le società di mutuo soccorso sono, come già detto, enti del Terzo settore disciplinati dalla l. 3818/1886 e successive modificazioni, che praticano la mutualità nella sua accezione pura, verso i soci e i loro familiari, senza preclusioni selettive o discriminatorie soggettive. La partecipazione contributiva, libera e volontaria, responsabile e perciò precoce e continuativa, è il mezzo che consente di realizzare, su base collettiva, il fine del sostegno economico ai soci a fronte delle spese rimaste a loro carico per prestazioni sanitarie e socio-sanitarie integrative o aggiuntive a quelle pubbliche.

Per retaggio, le società di mutuo soccorso sono, al contempo, presidio territoriale e patrimonio storico della cultura e della pratica mutualistica, che vive non solo in Italia ma anche nella maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale e nel resto del mondo: “… fin da tempi molto risalenti, del resto, le relazioni di solidarietà sono state all’origine di una fitta rete di libera e autonoma mutualità che, ricollegandosi a diverse anime culturali della nostra tradizione, ha inciso profondamente sullo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese” (Corte Costituzionale).

In assenza di provvidenze pubbliche e di diritti, la mutualità è stata, nel passato, una rivoluzionaria idea di civismo, di prima e vera “palestra” di formazione al vivere civile: il punto di partenza di una maturità sociale fondata sulla condivisione delle scelte, sulla coesione negli intenti, sul rispetto delle regole, sulla responsabilità individuale e collettiva, sulla reciproca fiducia e sulla vicendevole sicurezza. Questi valori comportamentali, ancora oggi, connotano le società di mutuo soccorso.

Muovendo dalla prossimità nel territorio e dall’ascolto dei bisogni della collettività associata, le società di mutuo soccorso costituiscono una rete sensoriale diffusa a misura di comunità, a partire dalle società storiche, di più antica costituzione, presenti nelle aree interne e nelle periferie urbane, fino alle società di mutuo soccorso sanitarie, più strutturate per dimensioni e capacità di intervento. Nel loro insieme, anche nell’ambito dell’assistenza agli anziani, esse intendono essere parte attiva di un sistema territoriale a filiera per l’erogazione, integrativa al servizio pubblico, di prestazioni.

Da un lato, le società storiche con le loro sedi dotate quasi sempre di ampi spazi aggregativi interni ed esterni, sono luoghi fisici riconosciuti dalle comunità di riferimento, luoghi di socializzazione e protezione dalla solitudine e dall’esclusione, le cui attività costituiscono pratiche salutari generatrici di benessere psico-fisico in coloro che vi partecipano, soprattutto le persone anziane, di benefici diretti per le loro famiglie nonché indiretti per la comunità. Dall’altro lato, le mutue sanitarie possono agire in forma complementare e aggiuntiva a LEA e LEPS definiti ed esigibili, per compensare le spese per il trattamento della non-autosufficienza rimaste in carico alle persone affette e alle loro famiglie.

Articolo a cura di Loredana Vergassola, Responsabile Ufficio Studi Fimiv

 

Le sfide della longevità da criticità a opportunità

Roma 16 marzo 2022 – Le Mutue sanitarie hanno piena consapevolezza del legame tra la contrattazione collettiva e le logiche mutualistiche che devono essere alla base del Secondo Pilastro Integrativo e pertanto del loro ruolo fondamentale e strategico quale corpi intermedi che possono assumere nella contrattazione di fondi collettivi per la LTC.  E lo fanno con risorse economiche aggiuntive che non provengono dalla fiscalità generale, ma derivano o dalla contrattazione collettiva, o da quella di secondo livello di welfare aziendale, ma anche dalla contribuzione volontaria.

Specificità delle Mutue (Società di Mutuo Soccorso) è proprio quella di realizzare una ampia solidarietà e mutualità sia tra diverse categorie (lavoratori dipendenti di vari livelli, lavoratori autonomi con differenti capacità di reddito, pensionati,…) sia dunque tra diverse generazioni. Sottraendo in questo modo la definizione di Secondo pilastro alla sola dimensione contrattuale relativa ai soli lavoratori dipendenti. Le Mutue infatti prevedono sia le adesioni di tipo contrattuale (con contribuzione a carico dei datori di lavoro a seguito di convenzione aziendale o con i Fondi), sia anche di tipo volontario di lavoratori o cittadini che si sono ritirati dal lavoro, che intendono partecipare al progetto di tutela sanitaria e socio assistenziale con proprie risorse (redditi da lavoro autonomo o risparmi privati).

Questo meccanismo di mutualità e solidarietà consente che i lavoratori, iscritti collettivamente tramite convenzione aziendale, possano restare assistiti e continuare a fruire (con contribuzione volontaria) dei piani di assistenza sanitaria e anche per la LTC, non perdendo la capitalizzazione contributiva a cui hanno avuto diritto, quando cessano il rapporto di lavoro e non sono più coperti dal proprio fondo di categoria.Per questo motivo le Mutue sono in grado di continuare a garantire la copertura LTC ai propri associati anche in caso di momentanea perdita del lavoro o quando si ritirano in pensione e non possono più contare sulla contribuzione da CCNL a carico datore. Inutile dire che è la finalità mutualistica ed esclusivamente assistenziale delle Mutue e anche dei Fondi sanitari autogestiti, a consentire di riuscire a garantire questo elevato tasso di inclusività. Attualmente il limite di ingresso per la prima adesione alle Mutue è mediamente di 70 anni. In alcuni casi le Mutue riescono a proporre coperture per la LTC in autonomia ai propri Soci o a negoziare la copertura collettivamente con player assicurativi ( allo scopo di sperimentare la esternalizzazione del rischio) a condizioni accessibili ad una vasta platea, sia sotto il profilo del costo della copertura, sia di quello del limite di 1° ingresso che in alcuni casi è consentito entro i 75 anni. Ovviamente le Mutue hanno negoziato che la prestazione LTC sia garantita a vita intera a qualunque età avvenga l’evento che causa la non autosufficienza. Non si tratta dunque di proporre sul mercato una copertura LTC solo per gli attivi (che presenta un vantaggio economico prevalentemente per il soggetto erogante attesa la bassa probabilità) ma di offrire risposte sistemiche all’emergenza demografica e all’invecchiamento della popolazione, con una previsione dunque di strumento collettivo ed aperto e con obbiettivi potenzialmente di tipo universale. Inoltre si evidenzia il ruolo di fronting relazionale che la Mutua può svolgere tra la persona non autosufficiente “Socia” e non solo “cliente” con la rete dei caregiver: non solo indennità economica ma anche possibile programmazione della organizzazione, modalità di fornitura, gestione e monitoraggio degli interventi socio assistenziali.

Articolo a cura di Massimo PiermatteiPresidente Consorzio Mutue Sanitarie MuSa

X Giornata Nazionale della Mutualità

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SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO:

TUTELA DELL’AUTOSUFFICIENZA, CURA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA E CO-PROGETTAZIONE

Sabato 9 aprile 2022 in videoconferenza Zoom / ore 10,00-13,00

 

La Giornata Nazionale della Mutualità è l’appuntamento annuale promosso da Fimiv / Federazione Italiana della Mutualità insieme alla Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità e Fondazione Centro per lo studio e la documentazione delle Società di mutuo soccorso Piemonte. Una occasione di incontro, di scambio di esperienze e di manifestazione pubblica del valore che la mutualità rappresenta nelle sue diverse accezioni: sociosanitaria e socioassistenziale, culturale, sociale, economica e istituzionale.

Tema al centro della Edizione 2022 dell’Evento: la “Tutela dell’autosufficienza, cura della non autosufficienza e co-progettazione”. Le relazioni ed il relativo dibattito si incentreranno sulla possibile co-progettazione tra enti del Terzo settore nonché tra Enti pubblici ed Enti del Terzo settore, con  riguardo non soltanto ai bisogni passivi imposti dalla malattia ma, ancora prima, ai bisogni attivi delle persone, al loro benessere psico-fisico, perché crediamo fermamente nel principio che la salute è “uno stato di completo benessere fisico, sociale e mentale, e non soltanto l’assenza di malattia o di infermità” (Costituzione dell’OMS, 1948).

Le Società di Mutuo Soccorso, quali Enti del Terzo Settore, presenteranno le loro proposte co-progettuali e le buone pratiche in atto nei territori come contributo alla realizzazione di filiere di servizi a misura di comunità, a partire dal mantenimento il più a lungo possibile dell’autosufficienza fisica e cognitiva delle persone fino ai più complessi interventi che la cura della non-autosufficienza comporta.

Seguirà nei prossimi giorni il programma ed il link per il collegamento.

 

Le società di mutuo soccorso (SMS) sono Enti del Terzo settore disciplinati dalla legge speciale n. 3818 del 15 aprile 1886, modificata nel 2012. Per quanto non previsto, sono sottoposte alle norme del Codice del Terzo settore, che le colloca nella sezione f) del Runts, e del Codice civile in quanto compatibili. Ai sensi dell’art. 1 della legge speciale, le Società di mutuo soccorso “perseguono finalità di interesse generale sulla base del principio costituzionale di sussidiarietà” in favore dei soci e dei loro familiari, ai quali erogano sussidi per spese sanitarie, trattamenti e prestazioni socio-sanitarie nei casi di malattia, infortunio, invalidità, inabilità temporanea o permanente nonché contributi economici e servizi di assistenza per gravi eventi. In aggiunta, le società di mutuo soccorso sviluppano iniziative aperte alla collettività, finalizzate all’educazione alla prevenzione sanitaria e alla diffusione dei valori mutualistici.

Avviato l’iter della Riforma sulla non autosufficienza

Roma, 2 Marzo 2022 – I primi atti consisteranno nella presentazione del Disegno di Legge Delega da parte del Governo e nella sua successiva discussione in Parlamento. Occorre fare presto ed unire le forze con l’obiettivo di arrivare ad una riforma, attesa da oltre 20 anni, che sia all’altezza delle esigenze dei 3,8 milioni di anziani non autosufficienti e delle loro famiglie”, è quanto affermano le circa 50 organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, di cui fa parte anche Fimiv, che hanno elaborato un’articolata proposta finalizzata ad arricchire il Disegno di legge delega a cui sta lavorando il Governo.

La proposta verte intorno a cinque messaggi fondamentali: arrivare ad una riforma ambiziosa; superare la frammentazione delle misure e dei servizi; dare risposte diverse ai diversi bisogni; puntare a percorsi di assistenza semplici ed unitari; conseguire la tutela pubblica della non autosufficienza. La proposta completa si può leggere e scaricare su www.pattononautosufficenza.it .

Il cuore di quanto proposto dal Patto è l’istituzione di un Sistema Nazionale di Assistenza agli anziani non autosufficienti che, attraverso uno stretto coordinamento fra Stato, Regioni e Comuni, definisca un percorso unico e chiaro ed integri le prestazioni sanitarie e quelle sociali a favore dei quasi 4 milioni di anziani non autosufficienti e delle loro famiglie.

Nello stesso tempo la riforma punta a promuovere la permanenza degli anziani al proprio domicilio, garantendo agli stessi e alle famiglie le prestazioni sociali e sanitarie di cui necessitano in un’ottica integrata, riconoscendo la funzione di cura del caregiver familiare e tutelandone il benessere psico-sociale; la domiciliarità è promossa anche attraverso la diffusione sull’intero territorio delle cosiddette Soluzioni Abitative di Servizio, previste anche dal PNRR, ossia civili abitazioni – individuali, in coabitazione, condominiali o collettive – che garantiscano sicurezza e qualità alla vita agli anziani ed integrino servizi di supporto alla socialità e alla vita quotidiana, servizi alla persona, ausili tecnologici e tecnologie di assistenza. E per le Residenze Sanitarie Assistenziali, le RSA, la proposta del Patto prevede misure che ne riformino organizzazione e operatività affinché assicurino qualità ed appropriatezza delle cure e qualità di vita agli anziani residenti.

La nostra riforma propone una nuova governance delle politiche per la non autosufficienza, affidata al Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA), che punti a costruire una filiera di risposte, che siano differenziate e complementari tra loro: servizi residenziali, semiresidenziali, domiciliari, trasferimenti monetari, adattamenti delle abitazioni, sostegni ai caregiver familiari e alle assistenti familiari (“badanti”). È necessario semplificare l’accesso degli anziani all’assistenza pubblica ed evitare che le famiglie debbano – come oggi accade – peregrinare tra una varietà di sportelli, luoghi e sedi. Nello SNA, pertanto, la possibilità di accedere a tutte le risposte pubbliche è definita attraverso una sola valutazione iniziale ed è previsto un percorso unitario, chiaro e semplice, all’interno della rete del welfare”, spiegano le organizzazioni del Patto.

La riforma prevede anche l’istituzione di una Prestazione Universale per la Non Autosufficienza, un contributo economico che assorbe l’indennità di accompagnamento e al quale si accede in base e esclusivamente al bisogno di cura (universalismo). “La logica è quella di sostenere le famiglie anche dal punto di vista economico, ma differenziando l’importo in base al fabbisogno assistenziale. Oggi in Italia, il contributo economico per gli anziani non autosufficienti è di 520 euro, uguale per tutti, in Germania invece si arriva a 901 euro mensili per chi ne ha maggiore fabbisogno di assistenza”.

Le Società di Mutuo Soccorso Enti del Terzo Settore

Roma, 24 novembre 2021 – Con l’attivazione del RUNTS – Registro Unico del Terzo Settore, a partire dal 24 novembre 2021 si apre un nuovo capitolo anche per l’ultracentenaria storia delle Società di Mutuo Soccorso, nel perseguimento di finalità di interesse generale sulla base del principio costituzionale di sussidiarietà.

Ed è proprio alla luce di questa premessa che la Fimiv – Federazione Italiana della Mutualità Integrativa Volontaria – nata nel 1900 quale Federazione Nazionale delle Società di Mutuo Soccorso – dovendo constatare, anche di recente, la presenza di soggetti giuridici che si appellano Società di Mutuo Soccorso senza corrisponderne alle caratteristiche proprie, ritiene utile e doveroso (verso le Associate, le Istituzioni e la collettività) precisare quanto segue:

Le Società di Mutuo Soccorso costituiscono una specie giuridica sottoposta alla Legge speciale 15 aprile 1886 n. 3818, riformata nel 2012, nonché al Codice del Terzo Settore ed alla disciplina cooperativistica in quanto compatibili.

Le Società di Mutuo Soccorso sono Enti del Terzo Settore iscritte nella sezione f) del RUNTS – Registro Unico del Terzo Settore le cui attività, non lucrative ed aventi finalità di interesse generale, sono specificate negli articoli 1 e 2 della Legge speciale. Le modalità del loro svolgimento sono esercitate a norma di legge ovvero in gestione diretta e autonoma oppure mediata attraverso un’altra Società di Mutuo Soccorso.

A norma della predetta Legge speciale, la compagine associata nelle Società di Mutuo Soccorso è costituita da soci ordinari (persone fisiche ed anche giuridiche, limitatamente ad altre Società di Mutuo Soccorso e ai Fondi Sanitari Integrativi) in quanto fruitori diretti o mediati (con il solo riferimento agli iscritti dei soci persone giuridiche, sopra menzionati) delle prestazioni, servizi e sussidi mutualistici nonché da soci sostenitori (anche diversamente denominati, ma da non confondere con i soci sovventori tipici per esempio delle Mutue assicuratrici) in quanto persone fisiche o giuridiche, che spontaneamente conferiscono contribuzioni liberali o si prodigano con opere e altri beni materiali per sostenere e promuovere il perseguimento delle finalità sociali, senza avere diritto né al voto né alla erogazione di prestazioni, servizi o sussidi mutualistici né tantomeno a compensi. I soci sostenitori, altresì, “possono designare (la Legge speciale non dice “nominare”) fino a un terzo del totale degli amministratori, da scegliersi tra i soci ordinari”.

Le Società di Mutuo Soccorso sono sottoposte a controllo e vigilanza ministeriale a norma di legge.

Qualora una Società di Mutuo Soccorso perdesse la propria natura, incorrerebbe nella devoluzione del patrimonio a norma della precitata Legge speciale. Il Codice del Terzo Settore ha previsto una deroga a tale devoluzione fino al 31-12-2021, limitatamente ed unicamente per la trasformazione di una Società in Associazione del Terzo Settore o in Associazione di Promozione Sociale. Decorsa la suddetta data, la trasformazione sarà sempre possibile, pena la perdita del patrimonio. In entrambe le situazioni, sia chiaro, la Società di Mutuo Soccorso cessa di esistere e il nuovo soggetto risultante dalla trasformazione non può più fare uso della denominazione specifica né può avvalersi delle agevolazioni fiscali riservate alle Società di Mutuo Soccorso.

Superate le incertezze del passato, dunque, le Società di Mutuo Soccorso hanno acquistato una forma giuridica definita che non può essere assimilata ad altre forme, siano esse Imprese Sociali, Cooperative, Mutue assicuratrici e, men che meno, Società di capitali o commerciali.

Le Società di Mutuo Soccorso si connotano per il rispetto dei seguenti comuni principi regolatori, volti al perseguimento delle finalità di interesse generale: natura non lucrativa, porta aperta, centralità del socio, solidarietà, sussidiarietà, partecipazione democratica, responsabilità sociale, controllo e trasparenza, autonomia gestionale. In tale cornice si inquadrano i benefici fiscali riconosciuti dal legislatore ai contributi versati dai soci.  

Pertanto, nel ribadire il rispetto dovuto alla specificità giuridico-normativa del settore, la Fimiv afferma, anche in questa sede, il suo impegno a contrastare le Società di Mutuo Soccorso spurie ovvero irregolari, stigmatizzandone l’operato strumentale a finalità di profitto condotte da terzi.