13 Maggio 2020 – L’Associazione Culturale Pensieri in Piazza, che in collaborazione con la Fimiv ha promosso il Festival del Mutualismo dello scorso autunno 2019, propone una serie di videoconferenze sulla situazione attuale e futura “Riflessioni su ciò che la pandemia può (forse) insegnarci”. Per maggiori informazioni visita il sito: https://www.pensierinpiazza.it/ o clicca qui per vedere la locandina.
Emergenza Coronavirus, è online il decreto legge “Cura Italia”
Roma, 18 marzo 2020 – È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.70 del 17 marzo 2020, il decreto legge che introduce misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, approvato dal Consiglio dei Ministri che si è riunito il 16 marzo 2020 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte.
Il decreto interviene con provvedimenti su quattro fronti principali e altre misure settoriali:
– finanziamento e altre misure per il potenziamento del Sistema sanitario nazionale, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza;
– sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito;
– supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del fondo centrale di garanzia;
– sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi nonché di altri adempimenti fiscali ed incentivi fiscali per la sanificazione dei luoghi di lavoro e premi ai dipendenti che restano in servizio.
Dai giornalisti la mutua CASAGIT Salute
Roma, 12 dicembre 2019 – Si è chiuso l’iter di modifica dell’assetto istituzionale della Cassa sanitaria della categoria: con il voto favorevole dell’assemblea dei delegati prende vita la società nazionale di mutuo soccorso “Casagit Salute”.
Da associazione non riconosciuta a Società di mutuo soccorso. Grazie al voto favorevole dei delegati Casagit, riuniti in occasione dell’81esima assemblea nazionale (Roma, 11-12 dicembre 2019), la Cassa dei giornalisti si trasforma in Società Nazionale di Mutuo Soccorso Casagit Salute. L’assemblea ha approvato l’atto pubblico di trasformazione e il regolamento elettorale della nuova società.
«Quello di oggi è un passaggio storico per la Casagit. La trasformazione rilancia la sua azione e consente di tutelare meglio e più a lungo la popolazione che l’ha creata nel 1974 e mantenuta efficiente nei suoi valori fondanti in tutti questi anni», commenta Daniele Cerrato, presidente Casagit. «Siamo al culmine di un lavoro intenso e collettivo fatto con passione e professionalità. Eppure siamo all’inizio di un percorso di crescita e consolidamento, non alla fine. Continueremo ad assistere i colleghi giornalisti come abbiamo sempre fatto, ma abbiamo la possibilità di guardare fuori per portare dentro. Così dai giornalisti nasce una mutua per tutti», conclude Cerrato.
Il voto positivo e unito dell’Assemblea costituisce l’atto conclusivo di un lungo processo di cambiamento che, dopo 45 anni di vita come associazione non riconosciuta, permette ora di introdurre importanti novità. Innanzi tutto lo status di persona giuridica e la possibilità di offrire assistenza sanitaria anche a popolazioni diverse dai giornalisti: gruppi di professionisti, dipendenti di aziende e singoli individui.
La trasformazione avrà efficacia giuridica dal 1° gennaio 2020. I primi 6 mesi del prossimo anno saranno utilizzati per adeguare regolamenti e piani sanitari alle nuove esigenze e prospettive.
FOTO Il Presidente di Casagit, Daniele Cerrato
Solidea organizza il seminario “Welfare aziendale e territoriale”
Solidea, società di mutuo soccorso del sociale, organizza per il 28 Gennaio 2020 un seminario dal titolo “WELFARE AZIENDALE E TERRITORIALE ”. Il seminario è condotto dal Dott. Valentino Santoni del Laboratorio di ricerca Percorsi di secondo welfare (https://www.secondowelfare.it). Il Workshop si terrà a Torino presso la Casa del Quartiere CECCHI POINT – Via Cecchi 17 – Torino dalle 9.30 alle 13.
Lo scopo del seminario è fornire le coordinate fondamentali del welfare aziendale in Italia, aiutando i partecipanti a riflettere e confrontarsi sulle criticità e le opportunità che esso presenta. In particolare, dopo una definizione del fenomeno, saranno prese in considerazione le più recenti indagini riguardanti la sua diffusione nel nostro Paese. In conclusione sarà dedicato un focus specifico al tema del welfare aziendale territoriale, e cioè allo sviluppo di progetti e azioni che – grazie al forte ancoraggio territoriale e alla presenza di reti multi-attore – si propongono di ampliare il bacino di beneficiari di tali politiche coinvolgendo anche il territorio e la comunità.
Figure professionali interessate: Il seminario è aperto a tutti. Le figure professionali che potrebbero essere maggiormente interessate sono: Responsabili del settore delle Risorse Umane, Welfare Manager, Responsabili sindacali, Responsabili di associazioni datoriali, Esperti di progettazione sociale, Esperti di innovazione sociale, Dirigenti di impresa.
Per partecipare al seminario è obbligatorio iscriversi : https://www.mutuosoccorsosolidea.org/secondowelfareperprimi/iscrizioni/
Oppure scrivere un’ e mail a info@mutuosoccorsosolidea.org
È nata Reciproca sms, la mutua nazionale frutto della fusione tra Insieme Salute Toscana e Faremutua
Firenze, 5 dicembre 2019. Quasi 95mila soci (18.495 in gestione diretta e 76mila in gestione intermediata), oltre 1,9 milioni di patrimonio e una raccolta pari a circa 9 milioni di euro. Sono i numeri su cui può contare Reciproca sms, la neonata mutua frutto della fusione tra la toscana Insieme Salute Toscana e l’emiliano-romagnola Faremutua che è stata presentata ufficialmente stamattina a Firenze. Forte dei dati aggregati dei bilanci 2018 delle due società, Reciproca punta ora ad ampliare ulteriormente la propria base sociale e la presenza territoriale, proponendosi come mutua nazionale operante in tutte le regioni italiane. Il presidente è il toscano Antonio Chelli, i vicepresidenti l’emiliano Marco Gaiba (vicario) e il romagnolo Valdes Onofri. Quindici i membri del Consiglio di amministrazione. La sede legale è a Firenze, le sedi operative a Bologna, Forlì e Ravenna.
Con la nascita di Reciproca giunge a compimento il percorso, partito oltre due anni fa, di rafforzamento e integrazione tra le due mutue – entrambe aderenti alla Fimiv e al consorzio Mu.Sa ed espressione delle rispettive Legacoop territoriali – e che ha portato alla nascita di un solo soggetto mutualistico, più forte economicamente, più ampio geograficamente in grado di offrire migliori e più qualificati servizi ai soci.
“L’obiettivo che ora ci poniamo è di raggiungere i 50mila soci in gestione diretta e di superare i 100mila in gestione intermediata – afferma il presidente di Reciproca sms Antonio Chelli -, di superare i 10 milioni di euro di raccolta e di attivare progetti di assistenza sanitaria integrativa per ampi strati della popolazione restando complementari al sistema pubblico, sia attraverso la forma dei rimborsi delle prestazioni, sia utilizzando metodi di scontistica delle prestazioni attraverso un sistema controllato e qualificato di centri di prestazione socio sanitaria e di visite specialistiche”.
La nascita di Reciproca si colloca in una fase in cui le società di mutuo soccorso, soggetti no profit, stanno tornando ad essere protagoniste nel mercato della sanità integrativa: “Il trend della spesa sanitaria in Italia parla chiaro – continua Marco Gaiba -: al crescere dell’indice d’invecchiamento della popolazione italiana, il bisogno di salute sarà sempre più alto e sempre più pesante per la finanza pubblica. Per questo, si andrà sempre più verso un sistema misto pubblico-privato in cui l’assistenza ai cittadini sarà garantita con il supporto di mutue e assicurazioni in grado di tutelare il bisogno di salute”.
Nel 2017 la spesa sanitaria corrente in Italia è stata pari a 114,1 miliardi di euro ed è sostenuta per il 75% dal settore pubblico e per la restante parte dal settore privato. La spesa sanitaria privata nel 2017 è pari a 30,5 miliardi di euro. Il 90,9 per cento della spesa sanitaria privata è sostenuta direttamente dalle famiglie.
La nuova mutua si attiverà per costruire collaborazioni con altri soggetti mutualistici anche utilizzando lo strumento dei consorzi e delle reti, con società cooperative, a partire dalla cooperazione sociale e di consumo, e con altri soggetti pubblici e privati in grado di rispondere ai bisogni dei soci e dei cittadini di natura socio-sanitaria.
IL WELFARE AZIENDALE CHE FA LA DIFFERENZA
Solidea, società di mutuo soccorso del sociale organizza per il 19 novembre 2019 un convegno dal titolo “Il welfare aziendale che fa la differenza”.
Relatori di diverse organizzazioni e discipline si confrontano sul tema. L’evento si terrà a Torino presso il Collegio Carlo Alberto – Piazza Arbarello 8 dalle ore 9,00 alle 13,00.
Il welfare aziendale è un fenomeno in crescita nel nostro Paese. Grazie alle innovazioni sociali e organizzative che esso porta con sé sono infatti sempre di più le realtà imprenditoriali che stanno sperimentando questo genere di interventi a favore dei propri dipendenti.
La mattinata sarà anche un’occasione per riflettere sulle opportunità di sviluppo del welfare aziendale nella sua prospettiva territoriale. A livello locale sono infatti numerosi gli stakeholder che possono operare per fare rete e predisporre iniziative condivise, in grado di coinvolgere anche le realtà più piccole e di dar luogo ad un circolo virtuoso con la comunità. Uno sguardo privilegiato sarà destinato al mutualismo, all’ottica di genere, alla sostenibilità ambientale e alla costruzione di network sul territorio.
All’evento interverranno Franca Maino, docente dell’Università di Milano e direttrice del Laboratorio Percorsi di secondo welfare, Valerio Ceffa della Presidenza Fimiv, Giancarlo Gonella, Presidente di Legacoop Piemonte, Antonio Sansone della Fim Piemonte, Albalisa Sampieri e Angela Gerardi del Laboratorio Atelier Vantaggio Donna e il meteorologo Luca Mercalli. Loredana Vergassola, del Centro Studi della Fimiv, condurrà la mattinata.
Clicca qui per il programma completo.
Per partecipare al convegno è obbligatorio iscriversi : https://www.mutuosoccorsosolidea.org/secondowelfareperprimi/iscrizioni/
Oppure scrivere un’ e mail a info@mutuosoccorsosolidea.org
LA MUTUALITÀ IN RETE PER UN NUOVO WELFARE
Il convegno della Fondazione Cesare Pozzo “La mutualità in rete per un nuovo welfare” si è svolto a Bologna il 22 ottobre u.s. ed ha posto al centro della riflessione la mutualità, protagonista nella costruzione di una rete per un nuovo welfare inclusivo e solidale.
Ha aperto i lavori il presidente della Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità, lo storico Stefano Maggi (Università di Siena), che ha ricordato l’origine ottocentesca delle società di mutuo soccorso, associazioni di scopo che fornivano aiuti di varia natura ai propri soci. Le società di mutuo soccorso si formarono su base territoriale o professionale ed erano basate sul principio della fratellanza operaia – termine proveniente dalla fraternité della Rivoluzione francese – e sulla volontà di “organizzarsi da soli e dal basso”, un modo di pensare, ha ricordato Maggi, “diverso da quello di oggi e che andrebbe riscoperto. Siamo troppo abituati ad aspettarci che le soluzioni ai problemi debbano arrivare dall’alto”. Maggi ha poi effettuato un excursus sui significati che i termini mutualismo, mutualità e mutuo soccorso hanno assunto nel corso del tempo, confrontandoli e contestualizzandoli nella storia contemporanea.
Franca Maino (Università di Milano), direttore del laboratorio di ricerca “Percorsi di secondo welfare”, ha invece messo in relazione il mutualismo e il welfare, essendo il primo una delle risposte alle criticità mostrate dal sistema di welfare pubblico italiano (bassa natalità, elevati tassi di invecchiamento, bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro, prestazioni sbilanciate su previdenza e sanità e pochi servizi per anziani e infanzia, rischio elevato di povertà e assenza di mobilità sociale). Il risultato, secondo Maino, sono categorie a rischio (giovani, donne, anziani, immigrati) e bisogni non tutelati dal welfare tradizionale (conciliazione vita-lavoro, non autosufficienza, nuove povertà, solitudine). Il welfare tradizionale è basato sulla domanda individuale che non viene aggregata e i suoi costi sono spesso riversati sulle famiglie. Le risposte devono essere “l’innovazione e la rete fra i vari soggetti attori pubblici e privati e i destinatari delle prestazioni”. In altre parole, ha sostenuto Maino, “occorre cambiare il paradigma, grazie a una ridefinizione dei rapporti pubblico-privato, l’innovazione e l’investimento sociale, il rafforzamento dei destinatari delle misure e dei soggetti erogatori”, fra i quali figurano le società di mutuo soccorso. In sostanza è necessario “fare rete, mettendo insieme attori diversi per un welfare sempre più integrativo e territoriale”. Le reti rispondono ai bisogni e sono di stimolo allo sviluppo sociale e territoriale. È questo un modo di “riattualizzare il concetto di mutualità e di mutualismo”. Nello specifico le società di mutuo soccorso, come la Mutua sanitaria Cesare Pozzo, sono protagoniste di questa rete per un nuovo welfare e possono svolgere un importante ruolo in diverse aree: sanità integrativa, assistenza per le persone non autosufficienti, collaborazioni col mondo dell’associazionismo, incontro tra domanda e offerta nell’assistenza familiare, creazione di connessioni tra bisogni (aggregazione della domanda) e connessioni tra servizi.
Il giurista del lavoro Luca Nogler (Università di Trento) ha invece illustrato come la mutualità sia stata declinata nel settore artigiano, attraverso gli enti bilaterali, organismi paritetici fra associazioni datoriali e sindacali, sorti per fornire servizi e sostegni a imprese e lavoratori, non solo in senso strettamente sanitario. Nogler ha comunque messo in luce una importante criticità dei fondi sanitari costruiti a partire dai contratti collettivi, vale a dire il fatto che essi “accompagnino il lavoratore solo fino al pensionamento”. “Questa parte della rete – ha aggiunto – può pensare di sopravvivere solo se entrerà in relazione con gli altri attori, vincendo le resistenze corporative che spesso esistono”. Le società di mutuo soccorso possono offrire infatti una risposta ai limiti evidenziati per i fondi sanitari contrattuali.
Vera Negri Zamagni (Università di Bologna), storica dell’economia, ha ragionato su come l’assunto antropologico “Homo homini natura amicus” (l’uomo è per natura amico degli altri uomini) presente alla nascita dell’economia di mercato moderna nelle città stato-medievali, si sia trasformato nel suo contrario “Homo homini lupus” (l’uomo è un lupo per l’uomo) dell’economia del capitalismo avanzato. Per tornare all’assunto originario, distintività dell’economia occidentale, “mutualismo e cooperativismo possono tornare a svolgere un ruolo fondamentale”. Zamagni è partita dalla considerazione che “il welfare è nato insieme all’economia moderna e non è nato statale. Era un welfare civile che coinvolgeva tutti gli attori sociali”. “L’Uomo è un giano bifronte” ha affermato Zamagni, è cruciale però capire su che lato dell’Uomo si vuole fare leva. Il capitalismo è andato nella direzione dell’Homo homini lupus, verso “l’idea che la ricerca dell’utile proprio sia vantaggio all’intera società”, un’impostazione che ha avuto un grandissimo sviluppo con la deregolamentazione dell’economia. “In un sistema deregolamentato vince il più forte”, un tale sistema però crea danni sempre più grandi: distruzione di comunità, distruzione dell’ambiente, crisi economiche acute. Tanto che, anche all’interno dello stesso mondo capitalistico, si è incominciato ad ammettere che l’obiettivo non può essere la massimizzazione del profitto. Per Zamagni oggi è “il momento buono per agire per chi ha sempre portato avanti un altro modo di fare economia”. In passato mutue e cooperative erano diventate marginali perché lo Stato, attraverso la regolamentazione, si era assunto il compito di bilanciare il sistema capitalistico. Oggi però lo Stato non è più in grado di farlo, “sia per mancanza di risorse, sia perché le vere decisioni sono spesso prese dagli stessi poteri capitalistici”. “La società civile deve quindi attivarsi. Società di mutuo soccorso, cooperativismo e sindacalismo sono stati gli strumenti più efficaci messi in campo per impedire l’asservimento delle persone alle logiche del profitto”. È una sfida che va raccolta e che necessita anche di competenze manageriali.
Nella seconda parte della giornata ha presieduto i lavori Placido Putzolu, presidente Fimiv – Federazione italiana della mutualità integrativa volontaria, il quale ha ricordato i limiti dei fondi sanitari integrativi originati dai contratti collettivi: spesso essi hanno una logica sostitutiva del Servizio sanitario nazionale e le protezioni terminano con la vita lavorativa. “In ciò – ha aggiunto – le società di mutuo soccorso si distinguono, in chiave prevalentemente integrativa e coinvolgendo i dipendenti anche al momento del pensionamento”.
Nel sua relazione, Guido Bonfante (Università di Torino), avvocato esperto di diritto cooperativo e presidente della Fondazione centro per lo studio e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso, ha rilevato le “difficoltà di coniugare principi mutualistici ed efficienza dell’impresa” e le differenze di mutualità fra cooperative e mutue sanitarie. Partendo dalle modifiche normative introdotte dal Codice del Terzo Settore e dalla gerarchia delle fonti normative per le mutue, secondo Bonfante “anche le mutue possono svolgere attività in forma imprenditoriale”. L’espresso divieto della legge di riferimento va letto nel senso che “le mutue non posso svolgere attività di impresa in forma lucrativa”. Si apre perciò per le mutue sanitarie la possibilità di un’ampliamento indiretto delle aree di intervento, grazie a “rapporti sinergici con altri enti del Terzo settore”, come le imprese sociali o le cooperative sociali. In sostanza, la mutualità in rete mutualità in rete per un nuovo welfare. Bonfante ha concluso il suo intervento sottolineando il ruolo della mutualità mediata per lo sviluppo del moviemento mutualistico, consentendo anche alle piccole mutue di “aumentare le prestazioni ai propri soci e di ampliare la base sociale. Per favorire la crescita del mutuo soccorso – ha dichiarato – è importante coinvolgere i giovani e ampliare le attività, senza stravolgre le caratteristiche distintive del mutuo soccorso”.
Ha chiuso il convegno il vicepresidente della Fondazione Cesare Pozzo, il sociologo Mario Giaccone (Università di Torino), che è partito dall’assunto che “definire i concetti di mutualità, aiuta a fare chiarezza su chi siamo e sulle prospettive”. “Le definizioni di mutualismo – ha proseguito Giaccone – sono talmente eterogenee che rivelano un’assenza di definizione”. Secondo Giaccone è importante partire dal lessico perché il mutualismo cambia di significato a seconda delle discipline e delle pratiche (cooperative, società di mutuo soccorso). Seguendo l’impostazione metodologica del sociologo Max Weber, Giaccone ha voluto da un lato mostrare come il mutualismo sia un principio molto ampio che informa una vasta gamma di organizzazioni con finalità economica e sociale, e dall’altro proporre alcuni criteri di demarcazione rispetto a operatori spuri. Per far questo ha voluto identificare una serie di “ingredienti” del mutualismo: “la sua natura – le persone -, il fine – fronteggiare le incertezze legate a risorse economiche chiave, il metodo – una combinazione di azione economica e attività associativa”. I valori “sono quelli della solidarietà condivisa” e l’organizzazione è “incentrata sulla persona e non sull’apporto di capitale (una testa, un voto)”.
Clicca QUI per le video interviste realizzate dall’ufficio comunicazione di CesarePozzo.
Convegno: “I significati della mutualità”
La Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità organizza per il 22 ottobre un convegno dal titolo “I significati della mutualità”. Professori di diverse discipline e università si confrontano sul tema. L’evento si terrà a Bologna presso lo Zanhotel Europa, Sala Londra dalle ore 9,00 alle 16,00.
“Il convegno vuole dare uno sguardo a tutto campo su quello che si intendeva ieri e oggi per mutualità -spiega il prof. Stefano Maggi, presidente della Fondazione e docente in Storia contemporanea all’Università di Siena- una parola che ha ripreso tutto il suo vigore ottocentesco nel dibattito del XXI secolo, per la necessità di ritrovarne il significato concreto in un mondo diventato troppo individualista”.
“Mettere a confronto i vari significati del termine ci aiuterà a leggere meglio le nuove modalità che il mutualismo sta assumendo, -aggiunge inoltre il prof. Mario Giaccone, vicepresidente della Fondazione e docente in Relazioni industriali all’Università di Torino- non essendo da escludere che esso riprenda una posizione centrale nel rigenerare una società e un sistema di protezione sociale inclusivi e solidali”.
In apertura il saluto di Raffaele Donini, vicepresidente Regione Emilia-Romagna. Presiederanno il convegno Armando Messineo, presidente nazionale della Mutua sanitaria Cesare Pozzo, e Placido Putzolu, presidente Fimiv, Federazione italiana della mutualità integrativa volontaria.
Interverranno inoltre i professori Guido Bonfante (Diritto commerciale, Università di Torino), Maurizio Casiraghi (Zoologia, Università di Milano Bicocca), Franca Maino (Scienze sociali e politiche, Università di Milano), Vera Negri Zamagni (Storia economica, Università di Bologna) e Luca Nogler (Diritto del lavoro, Università di Trento).
Corso di formazione in Mutuo soccorso e welfare (MutWe)
Per l’a.a. 2019-2020 il Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali dell’Università di Siena attiva un Corso di formazione in Mutuo soccorso e welfare (MutWe). Il corso di formazione MutWe, della durata di 60 ore (8 cfu), è rivolto a operatori della sanità integrativa, nell’ambito del mutuo soccorso, nonché ai diplomati e laureati che vogliono avvicinarsi a questo settore, fondato sulla solidarietà reciproca. Il corso è inoltre finalizzato a diffondere la cultura della previdenza volontaria, recuperando le origini del mutualismo e della cooperazione.
MUTUALISMO, INNOVAZIONE E COESIONE SOCIALE SECONDO WELFARE…per primi!
Torino, 17 settembre 2019 – Mutualismo e costruzione di reti per generare impatti positivi sui territori. “Mutualismo, Innovazione e Coesione Sociale Secondo Welfare…Per Primi!” è un progetto per la promozione del welfare aziendale che nasce nell’ambito del Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014/2020.
L’iniziativa è finanziata dalla Regione Piemonte e dalla Società di Mutuo Soccorso del Sociale Solidea, in collaborazione con il Fondo Solideo. Tra i partner Fimiv, Federazione Italiana della Mutualità e Legacoop Piemonte.
Il progetto prevede una serie di attività formative ed informative rivolte a tutte le piccole e medie imprese e a tutto il Terzo Settore interessato a sviluppare azioni di welfare aziendale. Lo scambio reciproco di risorse e servizi sarà una importante occasione per generare comunità e impatti positivi sui territori.
Il convegno di apertura “Il welfare aziendale che fa la differenza. Gli Stati generali del Welfare Aziendale”, si terrà a Torino il 19 novembre con gli interventi di: Placido Putzolu, Presidente Fimiv; Giancarlo Gonella, Presidente Legacoop Piemonte; Franca Maino, Direttrice di Percorsi di Secondo welfare; Albalisa Sampieri e Angela Gerardi, Atelier Vantaggio Donna; Luca Mercalli, Istituto Scholè per l’ambiente. Coordina Loredana Vergassola, Centro Studi Fimiv.
Inoltre, dal mese di gennaio, avranno luogo numerosi Workshop di approfondimento, ed a conclusione del percorso, nel mese di giugno 2020, “La Fiera Della Mutualità”, un’occasione di incontro, confronto e co-progettazione, che si terrà Torino presso la Casa del Quartiere Cascina Roccafranca.