ImmagineLongevità e non autosufficienza: “Welfare e salute non possono essere considerati un business. La silver economy cresce, così come la spesa out of pocket, ma noi non consideriamo la protezione sociale un mercato: siamo società democratiche, controllate dai soci, che non chiudono mai la porta, nemmeno quando malattia, anzianità e non autosufficienza diventano un costo” ricorda Placido Putzolu, presidente della Federazione italiana della mutualità.

Mentre il divario tra l’aspettativa di vita in Europa e nel Sud del mondo cresce sproporzionatamente, l’Italia continua a rappresentare un unicum nell’area Schengen. Complice un sistema sanitario gratuito e accessibile a tutti, nato 170 anni fa grazie alle società operaie di mutuo soccorso che ne rivendicavano il diritto, oggi nella penisola si vive più a lungo che nella quasi totalità del resto del continente. È uno dei paesi più longevi al mondo. La speranza di vita per gli italiani è passata da 69,6 anni nel 1976 a 80,8 nel 2018 per gli uomini e da 76,1 a 85,2 per le donne. Un dato frutto dei diritti riconosciuti e garantiti nel passato, che già oggi pone ulteriori rallentamenti alla sanità e difficoltà a molte delle voci del bilancio pubblico del paese. Per questo i servizi integrativi in ambito sanitario rappresentano la chiave della sostenibilità del sistema italiano.

Ascolta su Radio Wellness l’intervento di Valerio Ceffa, presidente della società di mutuo soccorso InsiemeSalute e membro del direttivo della FIMIV.