di Placido Putzolu, presidente FIMIV

 170 anni fa, a Pinerolo, un gruppo di lavoratori artigiani, forti della convinzione nelle loro idee e incoraggiati dalle aperture concesse dallo Statuto Albertino, hanno potuto e saputo codificare nella forma associativa i principi fondamentali del mutuo soccorso. Dal Piemonte, nel volgere di un paio di decenni, le società di mutuo soccorso assunsero una dimensione nazionale per numero di iscritti, diffusione e capacità di intervento tale da rappresentare per i lavoratori e le loro famiglie l’unico strumento di assistenza sociale e sanitaria nell’Italia post-risorgimentale.

Il tempo trascorso da allora, invece di sottrarre vigore al movimento mutualistico, ha confermato la validità universale e duratura dei suoi principi.

Il mutuo soccorso parte dalla persona, che è il socio, e dai suoi bisogni, non esclude nessuno per ragioni soggettive ma apre la porta all’adesione libera e volontaria che può durare una vita intera e non può essere rescissa per sopraggiunti limiti di età o maggiore incidenza di malattia.

Il mutuo soccorso è un vincolo tra uguali, i soci, che con i loro contributi costituiscono un fondo comune al fine di scambiarsi prestazioni assistenziali e sussidi: lo scambio mutualistico esclude per sua natura il lucro, perché nessuno può attribuirsi somme diverse dai sussidi, e gli avanzi gestionali sono sempre destinati a riserva indivisibile a vantaggio della sostenibilità economica presente e futura del patto associativo.

Certamente il progressivo e rapido mutare delle condizioni sociali ed economiche ha imposto e impone sforzi anche onerosi di adattamento.

Sussidiarie e integrative al servizio pubblico, le società di mutuo soccorso intervengono concretamente nella vita delle persone: quando malate, organizzando visite sanitarie e esami diagnostici in tempi ridotti, sostenendo i costi per interventi chirurgici importanti anche all’estero, offrendo assistenza domiciliare o sussidi economici e vari servizi di prossimità per i soci non autosufficienti; quando non malate, orientandole verso la prevenzione; quando sole, accompagnandole nella vita quotidiana con la presenza di persone amiche e la frequentazione di luoghi familiari come le sedi sociali.

Le società di mutuo soccorso sono enti del Terzo settore, impegnate in attività di interesse generale e aperte al dialogo e alla collaborazione, anche mediante reti di servizi, con gli altri enti che sui territori lavorano per soddisfare i bisogni di salute e conseguire il benessere delle persone.